SULMONA – In una riunione del direttivo leghista cittadino tenutasi l’altra sera, una cosa è stata chiara, o almeno un po’ più chiara che nell’immediato passato: Fabio Federico non sarà il candidato peligno alle prossime elezioni regionali.
Una scelta trapelata in parte dai piani alti del partito a livello provinciale, in parte perché lì pare siano arrivate voci, sentori di massima, indicazioni di tendenza su un consenso elettorale non proprio nelle aspettative attorno alla figura di Federico.
Per non parlare delle voci, delle controvoci che vogliano Federico in qualche modo ancora vicino al partito d’origine, quei Fratelli d’Italia che rappresentano la sua vera appartenenza. Quei fratelli il cui sangue torna a scorrere nelle proprie vene più di prima, da quando i tavoli delle spartizioni nazionali hanno deciso che il candidato Presidente alle Regionali in Abruzzo sarà un… Fratello.
Forse sì forse no, sta di fatto che sul tavolo sulmonese dell’altra sera, giovedì 8 novembre, al tavolo del coordinatore cittadino Nicola Di Simone, si è ufficialmente proposta una rosa di 3 nomi da candidare per il centro Abruzzo: Gianni Zaccardelli in primis, perché primo resterà, per professione amministrativo nella Scuola di polizia penitenziaria; poi l’imprenditore Roberto Donatelli e infine, come a voler mettere un nome prestigioso che tanto non sarà, l’avvocato sulmonese ex presidente della Casa Santa Armando Valeri.
E Federico? Federico si è messo signorilmente a disposizione del partito.